Benedici la figlia cresciuta da una voce nella testa



Dopo la collaborazione con Beyoncé e le 100.000 copie vendute con la precedente raccolta, arrivano finalmente in Italia i versi della più importante poetessa britannica del nuovo millennio.
Con una scrittura incredibilmente seducente, la raccolta di poesie "Benedici la figlia cresciuta da una voce nella testa" di Warsan Shire affronta temi come la nostalgia dei rifugiati, la violenza della guerra e la mutilazione dei genitali femminili.


Nata in Kenya da famiglia somala fuggita dalla guerra civile, quando aveva appena un anno Warsan Shire e la sua famiglia si trasferiscono a Londra.

Il suo primo libro di poesie, del 2011, Teaching My Mother How to Give Birth (Insegnando a mia madre come partorire) colpisce l’interesse della cantante e attrice Beyoncé, che le chiede di scrivere alcune poesie per il suo videoclip Lemonade.

Da allora la carriera di Warsan Shire, che vive a Los Angeles, è in continua ascesa. Benedici la figlia cresciuta da una voce nella testa raccoglie i versi degli ultimi dieci anni di vita dell’autrice, in cui le sue elettrizzanti poesie hanno la risonanza dei classici.

Ispirata dalla sua vita e dalle sue origini, come anche dalla cultura pop e dall’attualità, Shire canta la dignità, riscattandola, delle vite di immigrati, madri e figlie, donne nere e ragazze adolescenti.

E se le sue poesie spesso sono forti – affrontando temi come la nostalgia dei rifugiati, la violenza della guerra e la mutilazione dei genitali femminili –, la sua scrittura resta incredibilmente seducente.

In versi esplosivi, pieni di dolore e sofferenza, ma anche di grande vitalità, Shire ci parla di cosa vuol dire abitare un corpo di donna, di disturbi dell’alimentazione, di ossessioni compulsive, e tensioni irrisolte con la fede di appartenenza.

“La poesia”, dice senza giri di parole Shire, “mi ha salvato la vita”, e la dote più significativa del suo libro è quella di generare empatia, qualcosa che sembra mancare nel nostro tempo.


 

Fandango Libri è stata fondata nel 1999 da Domenico Procacci ed è legata all’omonima casa di produzione cinematografica che ha prodotto tra gli altri Gomorra, Reality e L’imbalsamatore di Matteo Garrone, i film di Nanni Moretti e che sta lavorando alla serie tv tratta da L’amica geniale di Elena Ferrante.

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