Il fumettista – Recensione by Ilaria Martorelli




Si arriva ad un momento della propria vita in cui bisogna scegliere quale strada percorrere.

“Sei in una libreria, la più grande del mondo e c’è un libro per ogni argomento, ogni materia esistente. Puoi prenderne solo uno, quale scegli?”
Leonardo, il protagonista di questa storia, si trova dinanzi ad una domanda a cui è difficile rispondere che presuppone una sola scelta.

In questa nuova uscita della Shockdom, di poco più di 100 pagine, vengono condensate tante tematiche tutte molto interessanti per chi sceglie di percorrere un determinato percorso, quello del fumettista, ma anche temi che approfondiscono dinamiche vissute nella fase di passaggio tra l’età adolescenziale e quella adulta.

Ne “Il Fumettista” di Marco Torti e Fabio Valentini non viene presentata solo la realtà delle scuole di fumetto e di chi vuole diventare parte di questo mondo, come afferma Caputo nella sua prefazione, in questo fumetto emergono emozioni, turbamenti che abbiamo vissuto un po’ tutti: “E se questo non fosse il percorso migliore da prendere? E se fosse meglio accontentarsi?”



Ci sono dei momenti in cui si lascia perdere quando si subiscono danni, momenti in cui pensi a quanto sia difficile portare avanti la propria passione, perché di questo si tratta: passione.
Pensi anche che non può diventare lavoro questa passione e che c’è fin troppo da combattere, c’è fin troppo da perdere, troppo tempo, poco guadagno. E le soddisfazioni?

Ci vuole tempo per tutto, ci vuole impegno, sacrifici per fare quello che ci piace.

Quello che mi ha colpito di più di questo fumetto è anche la poesia. Aleggia la poesia all’interno delle parole del maestro di Leonardo, ciò che va a costruire il fumetto non è solo il tempo speso per mettere giù una buona storia o l’impegno, ma vi è anche bellezza: c’è bellezza dietro a tanto sudore, bellezza dietro ad una persona che guarda la vita degli altri, fa attenzione ai movimenti, alle parole; perché sono le persone a fare le storie, a costruire storie da immettere su carta e da far diventare qualsiasi cosa tu voglia.

E ditemi allora perché il fumetto non possa essere definito “arte”.


Commenti

fperale ha detto…
Veramente un fumetto sorprendente, confermo! :)

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