JUNJI ITO BEST OF BEST – SHORT STORIES COLLECTION: UN TUFFO IN UN MARE DI TERRORE



La terrificante arte del maestro Junji Ito torna con un imperdibile volume unico, una raccolta di storie brevi surreali quanto spaventose. JUNJI ITO BEST OF BEST – SHORT STORIES COLLECTION vi farà immergere nel mondo visionario del Sensei attraverso un volume elegante e raffinato di grande formato e alcune splendide pagine a colori. La pubblicazione contiene una selezioni di racconti realizzati per l’editore giapponese Shogakukan, alcuni dei quali totalmente inediti in Italia, come l’inquietante “La poltrona umana” o la storia autobiografica “Il maestro Umezz e io”, dedicata appunto al grande maestro del brivido Kazuo Umezz. Inoltre, l’albo contiene la spettacolare illustrazione “Frankenstein in Innsmouth”, realizzata dal sensei Ito durante Lucca Comics & Games 2018 nell’ambito dell’evento “Masters of Horror”.


Dal 27 novembre JUNJI ITO BEST OF BEST – SHORT STORIES COLLECTION
sarà disponibile in fumetteria, libreria e Amazon!


Junji Ito
18,2x25,6, B, b/n e col., con sovraccoperta, pp. 272, € 19,90
Data di uscita: 27/11/2019 in fumetteria, libreria e Amazon
Isbn 9788822615978

In questo volume unico di grande formato sono raccolte le storie brevi realizzate dal mestro Junji Ito per l’editore giapponese Shogakukan, molte delle quali totalmente inedite in Italia. Ad impreziosire la pubblicazione, corredata da pagine a colori, compaiono anche un episodio realizzato appositamente per l’occasione e la celebre storia autobiografica che Ito ha dedicato al maestro Kazuo Umezz. 


Nato a Gifu nel 1963, Junji Ito lascia la professione di dentista per dedicarsi a tempo pieno al fumetto dopo aver vinto il premio “Kazuo Umezu” nel 1987. Dalle sue opere sono stati tratti numerosi film d’animazione e live-action, di cui spesso lo stesso Ito cura la sceneggiatura. Il suo tratto è, allo stesso tempo, realistico e caricaturale, efferato e disturbante quanto elegante e composto. Le sue tematiche principali sono i disturbi ossessivo-compulsivi, le paure ataviche, il fascino dell’autodistruzione e la deformazione del corpo (inteso non tanto come metafora del corpus sociale quanto come rappresentazione fisica del subconscio). 



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