Omegha primo fumetto targato Giochi Uniti
Omegha oltre a segnare il ritorno di Enzo Troiano, ha la particolarità di essere il primo fumetto edito da Giochi Uniti che fa da preludio all'omonimo GDT.
Omegha narra della storia di un mondo (presumibilmente la terra) colonizzato ormai da tempo da un popolo alieno che ne ha distrutto tutti i suoi abitanti e ne sfrutta il sottosuolo e le materie prime, cambiandone anche le condizioni di flora e fauna.
Una piccola sacca di resistenza si è annidata in una montagna, protetta solo dalle rocce e da una copertura in lega, che però non gli garantisce un'eterna resistenza.
I sopravvissuti hanno poco o nulla da perdere. Se vogliono avere una possibilità, devono attaccare i loro nemici e cercare di guadagnare terreno per sconfiggerli.
Ma con le armi primitive che hanno in dotazione e mal organizzati come sono, avranno qualche speranza? Se ne hanno una e una sola, quella si chiama OMEGHA!
Avventura e tanta fantascienza, troviamo in OMEGHA: Giochi Uniti è stata capace di mantenere gli alti standard del tipico CARTONATO di Troiano. Da parte sua Enzo si conferma ancora una volta un ARTISTA completo che regala sempre emozioni forti e mai banali.
Per maggior dettagli e curiosità non perdetevi questa intervista "Il ritorno di Enzo Troiano"
RIPORTO la prefazione a cura GIUSEPPE LONGO - Docenteunina.it - Università degli Studi di Napoli
Enzo Troiano non è tanto
un disegnatore di fumetti, quanto un poeta che ha scelto i fumetti come mezzo
espressivo per raccontare storie epiche. Le sue sono storie di eroi in
sottotono, di personaggi delusi, solitari e a volte un po’ cinici, che perseguono
obiettivi alti, ma lo fanno in un modo discreto, quasi nascosto. La sua poetica
si sviluppa in un futuro indefinito in cui l’ambientazione fantascientifica
diviene un pretesto per esplorare le contraddizioni e la solitudine del mondo
moderno, amplificandole in modo da renderle più evidenti e riconoscibili.
Il messaggio della storia è chiaro: quando si è
prossimi alla fine di tutto, anche quando all’umanità sembra non resti neppure
la speranza, l’unica via d’uscita si trova in quei valori di cui l’autore è
intriso fino al punto di averne fatto il centro della sua vita e della sua poetica:
i legami familiari, l’amicizia, e l’appartenenza alla comunità. Una comunità
definita però, non dalla razza, dal sesso o da una bandiera, bensì dalla
condivisione di valori quali la tolleranza, la fede nel potere della parola, il
rispetto del diverso. Valori che, nella storia, permettono di riconoscere come
amico e membro della comunità persino l’alieno Omega.
La storia, è un’allegoria
della vita e, da poeta quale è, Troiano ce la racconta attraverso gli occhi di
Drift, un ragazzo mandato a conoscere il mondo da un nonno che non vuole che il
nipote ripeta i suoi stessi errori. Il mondo da cui Drift parte è un mondo
chiuso, una piccola comunità autoreferenziale, in cui tutto si ripete in modo
immutabile e che, proprio per questo, è destinata a scomparire. Per potere
crescere, Drift deve allontanarsi e confrontarsi con l’ignoto, deve scoprire il
significato più profondo della natura e imparare a difendersi dai suoi
pericoli.
Durante il suo viaggio, Drift finisce con l’imbattersi nel mondo
degli adulti e li trova condannati a vivere chiusi in una cupola, prigionieri
delle loro paure e della loro incapacità di comprendere il diverso. Un nemico
che, non a caso, si manifesta sotto forma di alieni interessati a conquistare
il pianeta per impossessarsi delle sue materie prime; un nemico che gli adulti
sanno solo combattere nei modi a loro noti: con la tecnologia delle armi, la
violenza e la guerra.
Ma Drift è un ragazzo e, dinanzi al fallimento della tecnologia,
si chiede come sia possibile che un altro essere vivente – seppure alieno –
possa perseguire una logica di pura distruzione. Ed è dal dialogo, dalla sua
empatia con il diverso, che Drift scoprirà che anche l’alieno Omega è vittima
degli stessi pregiudizi e degli stessi condizionamenti degli Umani. Anche Omega,
come molti dei personaggi di Troiano, è consapevole delle sue colpe e della
vigliaccheria che gli hanno impedito di opporsi al volere di un potere
superiore, avido e cieco. Un potere che Drift – con il suo animo da bambino –
vuole invece combattere anche quando la battaglia si rivela senza speranza. Mi
fermo qui, perché la storia va letta e capita da ognuno secondo i suoi
personali codici interpretativi.
Voglio infine
sottolineare come Troiano sia riuscito a coniugare due arti
ingiustificabilmente considerate minori: il fumetto e la letteratura
fantascientifica, e a trasmetterci un messaggio universale creando delle tavole
che sono dei veri e propri quadri. Tavole dove la fantasia e le capacità
artistiche si sposano all’attenzione maniacale per il dettaglio, per la
ricostruzione scenica e per la ricostruzione psicologica dei personaggi. Tavole
talmente belle che, a volte, la presenza delle “nuvolette” quasi infastidisce,
perché spezza l’immagine, impendendo di gustarle nella loro interezza.
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