Il ritorno di Enzo Troiano


        Siamo a Napoli per scoprire a cosa sta lavorando Enzo Troiano che dopo un lungo “silenzio” finalmente torna a deliziarci con la sua arte. Perché è inutile negarlo Enzo è uno dei maestri del fumetto d’autore italiano.



        Ciao Enzo prima di tutto ti saluto, parto subito chiedendoti di chiarire un equivoco che circola nel settore da parecchio, forse troppo tempo.Una volta per tutto ci spieghi il tuo “rapporto” con l’etichetta Wombat

        Il mio rapporto con l'etichetta Wombat Edizioni è lo stesso identico a quelli che ho avuto con tutti gli altri editori con cui ho lavorato fin'ora: un semplice rapporto di lavoro. Il fatto che il suo proprietario, Luca Presicce, sia un mio amico e che precedentemente era stato l'art director della Albatros Edizioni, posso garantire che non ha influenzato minimamente il lavoro e le dinamiche che ahimé in Italia, sono difficoltose con tutti gli editori.



        Una volta chiarito questo equivoco passiamo a parlare di fumetto del tuo nuovo fumetto. Ci presenti il nuovo progetto spiegandoci come nasce e come si sviluppa?

        Onestamente non ho mai capito quale equivoco ci potesse essere. Se qualcuno ha pensato che io o con Wombat o con qualsiasi altro editore avessi un rapporto differente da questo, non immagino quale potesse essere. Io disegno e sceneggio i miei fumetti, quindi posso dare questo tipo di prestazioni o al massimo fare l'art director, come facevo da due anni alla Wombat(tral'altro gratis). Se invece si è pensato che avessi partecipazioni o in questa o in qualche altra casa editrice o avere poteri decisionali(che vengono dati da specifiche cariche), non è mai stato così. Per quanto riguarda il nuovo fumetto si chiama "Omegha" e per la prima volta mi misuro con gli alieni, argomento mai trattato prima nei miei fumetti.  Spero naturalmente di averlo fatto bene e non era semplice, visto tutta una serie di capolavori della letteratura e fumetto che mi hanno preceduto.



        Dove sarà presentato il fumetto e che differenze sostanziali editoriali ci dobbiamo aspettare?

        Lucca Comics and games, come spesso succede per i miei lavori.  Per quanto riguarda le differenze, beh direi enormi. Intanto l'editore, che non solo è nuovo, ma non è un editore di fumetti bensì di giochi e precisamente Giochi Uniti. Era da tempo che io cercavo di far pubblicare un mio fumetto da un editore che non si occupasse di fumetti, ma anche di altri media d'intrattenimeto e oggi il gioco in Italia ha una grande diffusione. Il mio pensiero era infatti da tempo quello di realizzare con un' unica idea, un prodotto che potesse abbracciare più settori d'intrattenimento. Cosa che avviene sia in Giappone che negli USA, dove da un fumetto spesso si lanciano poi giochi, gadget e in alcuni casi , cartoni, film e telefilm. Ebbene Giochi Uniti, oltre il fumetto che uscirà a Lucca, per natale dovrebbe far poi uscire il gioco di Omegha che è già in lavorazione.



        Tu sei stato sempre un innovatore soprattutto nel colore ti sei sempre sbizzarrito con tecniche di colorazioni particolari a volte quasi maniacali in questo nuovo fumetto sei tornato alla colorazione classica oppure hai continuato nella nuova strada già sperimentata in Gulliver del digitale?

        No, sono tornato alla colorazione classica tutta fatta a mano. Intanto perché mi era stata chiesta da molti lettori e poi perché io ne sentivo l'esigenza. Gulliver è stato un esperimento piacevole, ma la colorazione a mano è ben altra cosa. Questa volta però  ho inserito una novità ulteriore, che mi ha procurato più lavoro. Anziché lavorare sul classico formato 30X40, ho girato le tavole e con due vecchie pagine, ho realizzato un'unica pagina da cm 40X60. Immagini la fatica?

        Il carattere di denuncia sociale tipico delle tue storie sarà presente in questo nuovo progetto?

        No per nulla. Solo avventura e fantascienza, oltretutto il fumetto deve essere propedeutico al gioco, quindi certi argomenti sarebbero stati completamente fuori luogo.



        Ci puoi dare qualche accenno sulla trama e cosa ci dobbiamo aspettare?

        Si parla di alieni che hanno colonizzato la terra e l'hanno completamente asservita ai loro voleri. Distrutto quasi l'intera popolazione terrestre, solo alcuni sono sopravvisuti...per il resto dovrete leggerlo e Omegha è in realtà il nome di qualcuno. Cosa aspettarsi? Io come sempre ho cercato di fare un buon fumetto, un lavoro che avesse rispetto dei lettori che acquistano un prodotto che deve far trasparire lavoro e amore. Spero di esserci riuscito, ogni giudizio però spetta poi ai lettori...e ai giocatori!!



        Per concludere ti saluto e ti chiedo con la schiettezza che sempre ti ha caratterizzato e diciamo la verità ti ha anche penalizzato come vedi oggi il mondo del fumetto dopo l’avvento dei social, ed il continuo mutamento delle tecnologie dell’intrattenimento?

        Il fumetto che era andato fortemente in crisi, dopo il grande boom degli anni 90, aveva avuto una leggera ripresa dopo il 2004. Oggi mi arrivano notizie poco confortanti: il più grosso editore itaiano che chiude prematuramente alcune uscite; un Editore colosso che apre il settore fumetto, strombazzandolo e dopo appena due anni, vuole chiudere tutto pur avendo investito tanto; Editori piccoli che si danno alla macchia improvvisamente e senza avere rispetto dei autori che spontanemente hanno messo sotto contratto...beh non è un bel quadro no? Molti pensano poi che la soluzione sia andare sull'unico mercato dove ancora i fumetti funzionano(anche se molto meno), cioè quello francese. Il risultato sarà che così saturano e mettono in crisi anche quello. Cosa posso dirti? Io cambierei molte menti pensanti, perché fin'ora hanno pensato veramente male e se credono che riciclare in Francia la loro produzione, sia la soluzione, stanno veramente dando i numeri. In questo quadro, ahimè fatiscente, i social hanno dato una definitiva mazzata all'ambiente aumentando a dismisura pettegolezzo, cattiva educazione, smania di protagonismo, discussioni inutili e che impoveriscono culturalmente l'ambiente. Io credo che per decoro, gli editori dovrebbero proibire agli autori che hanno sotto contratto, di rilasciare dichiarazioni pubbliche sui lavori o peggio opinioni su quelli degli altri. Non per censura, ma per educazione, eleganza e per evitare conflitti d'interessi palesi.

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