Proposta - Dove i mostri danzano e i quadri cantano: il 4 giugno arriva ALFI GYMNOPÉDIES a Milano
Le linee del pentagramma si aprono come un orizzonte, dove cinque tele narrano un solo racconto, continuo e pulsante. Le note si vestono di corpi immaginari e si muovono lungo i tratti dell’arte, liberate da gravità e inibizioni. È ALFI GYMNOPÉDIES. Una palestra onirica sul pentagramma della pittura, il nuovo evento visivo firmato da Alessandro Fusari, in arte ALFI, e curato da Gianluca Marziani, che andrà in scena il 4 giugno nello spazio milanese di Steinway & Sons (Largo G. Donegani, 3 - 20121 Milano) e si terrà fino al 7 giugno.
L’opera prende ispirazione dal celebre ciclo pianistico “Gymnopédies” di Erik Satie — tre brani dalla melodia sospesa, composti tra il 1888 e il 1895, influenzati da suggestioni antiche e da un’idea di danza arcaica e spirituale. Satie stesso avrebbe attinto al mito greco delle gymnopaediae, feste in cui i giovani danzavano nudi, liberi da armature e vincoli morali. Su questa suggestione nasce il progetto sartoriale di ALFI per il gruppo Steinway & Sons che conferma un dialogo intuitivo e mai didascalico tra la composizione per pianoforte e una nuova storia per immagini: 5 tele dello stesso formato disposte in sequenza orizzontale, a formare un pentagramma panoramico sul quale prende forma un mondo surreale e liberatorio, un’opera che prenderà vita proprio in occasione dell’inaugurazione del 4 giugno, nel corso della serata infatti l’artista terminerà le tele con un live painting. Una storia visiva si snoda tra le cinque linee che si fanno ambiente e paesaggio, diventano una palestra dell’artista animata da creature immaginarie, simboliche e catartiche. Protagonisti delle opere sono infatti i celebri “mostri empatici” di ALFI, esseri antropomorfi, ironici e destabilizzanti, animano il pentagramma come uno spazio ginnico e rituale. Tra danza, mito e visione, queste creature si muovono sopra e sotto le linee come note viventi, rompendo i codici convenzionali per dar vita a una narrazione pittorica che unisce memoria urbana, libertà espressiva e rilettura simbolica dei classici. Una celebrazione del sogno e dell’immaginazione nel cuore della città contemporanea.
“Il mondo surreale di cui mi nutro sin dal primo giorno si va ad incontrare con la musica e non può succedere che questo…una palestra in festa, gioia e colore danzano sulle linee, sui battiti del cuore che la musica sa solo che arricchire, far volare, sognare ad occhi aperti” ha dichiarato l’artista, Alessandro Fusari in arte ALFI
“La sapienza e la modernità dei tre brani di Satie diventano l’ambiente sonoro su cui scatta il rituale della festa contemporanea” ha detto invece Gianluca Marzani, curatore della mostra. “Un inno alla gioia e alla momentanea liberazione da fobie diurne e incubi notturni. Quando i personaggi di Alfi diventano i nostri nuovi amici immaginari, nasce una nuova forma di arte condivisa e viva.”
Durante l’evento sarà presentato un prezioso cofanetto in tiratura limitata, contenente cinque stampe d’autore su Dbond: una cartella grafica che ripropone le Gymnopédies nel piccolo formato, trasformando la pittura in esperienza intima, personalizzata e collezionabile. ALFI GYMNOPÉDIES è una celebrazione della sinestesia tra pittura e musica, tra immaginazione e architettura visiva, tra classico e contemporaneo. Un progetto sartoriale pensato per Steinway & Sons, dove ogni quadro è una nota viva, ogni personaggio una vibrazione dell’anima.
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