JAN KARSKI: L’UOMO CHE SCOPRÌ L’OLOCAUSTO è disponibile dal 24 gennaio in tutte le edicole con Repubblica.


Riporto integralmente dalla pagina fb di Marco Rizzo

In occasione della giornata della memoriaRepubblica distribuirà in edicola la graphic novel “Jan Karski - L’uomo che scoprì l’Olocausto”. Scritta da me e disegnata da Lelio Bonaccorso Art (con i colori di Chiara Arena, Claudio Naccari e Giulio Rincione), è stata pubblicata in origine da Rizzoli Lizard nel 2014 e da allora ci ha dato un sacco di soddisfazioni: è stata tradotta in spagnolo, francese, polacco, tedesco e ha vinto diversi premi, anche in Francia.

Merito sicuramente della potenza di quella storia: Jan Karski (nato Kozielewski) fu un combattente della Resistenza polacca autore di due missioni cruciali nel 1942: un resoconto dal ghetto di Varsavia, dove si era infiltrato vestendosi di stracci, e uno da un campo di concentramento, dove invece era travestito da guardia. Karski ha vissuto una vita incredibile e in quegli anni in cui è stato tra i primissimi testimoni dell’Olocausto i potenti del mondo non gli credettero (almeno formalmente). Per anni è finito nel dimenticatoio finché Claude Lanzmann non l’ha intervistato per il monumentale Shoah e per un documentario tutto incentrato su di lui. Ma la storia di Karski è stata a lungo patrimonio di pochi esperti e di polonisti appassionati. Anche in patria è stato a lungo dimenticato: a causa delle denunce contenute nella sua autobiografia era scomodo sia per le potenze occidentali che per i Russi.

Qualche anno fa mi sono imbattuto in un trafiletto che raccontava della pubblicazione dei diari di Karski in Germania. In Italia il suo “La mia testimonianza davanti al mondo” non era ancora uscito, sarebbe stato pubblicato da Adelphi nel 2013 con la curatela e la traduzione del prof. Luca Bernardini (che ci avrebbe fatto da consulente per la graphic novel, tra l’altro). Da quel trafiletto decisi di approfondire e iniziare a lavorare sul libro, ovviamente con Lelio.

Oggi il cerchio si chiude e il nostro fumetto, frutto di due anni di documentazione e lavoro, viene distribuito in tutte le edicole di Italia proprio con Repubblica, in una nuova edizione riveduta e corretta. E non a caso nei giorni in cui si ricorda la Shoah. In epoca di vecchi e nuovi negazionismi, recrudescenze di orgoglio fascista, piccole e grandi intolleranze, nuovi muri per nuovi ghetti, deportazioni di massa e continue stragi legate alla provenienza e l’etnia, ricordare la storia di Jan Karski è importante. Più di settanta anni fa ci mostrò di cosa era capace l’uomo e qualcuno si girò dall’altra parte. Oggi siamo tartassati da informazioni sui massacri che ci circondano e in molti decidono di ignorarli ugualmente, come se non condividessimo la stessa aria, come se non condividessimo lo stesso mondo. Speriamo che questo promemoria sia utile.

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