Intervista Tex :Stefano Andreucci


Per presentare "Il magnifico fuorilegge" sergiobonelli.it  ha intervistato il disegnatore Stefano Andreucci, che  ha raccontato in che modo si è avvicinato al non semplice compito di disegnare questo texone del 2017.

Disegnatore prima di Zagor e poi di Dampyr, Stefano Andreucci è entrato nel 2003 a far parte dello staff artistico di Tex.

Dopo una storia pubblicata sull'Almanacco del West e due per la testata regolare del ranger del Texas, l'artista romano approda ora sulle pagine dello Tex Speciale n. 32, "Il magnifico fuorilegge", che arriva nelle edicole di tutta Italia proprio in questi giorni. Ecco una piccola parte dell'intervista ad Andreucci pubblicata nel volume, per leggerla nella sua interezza, non dovete fare altro comprare il texone di quest'anno...



Andiamo subito al dunque: com'è stato lavorare a "Il magnifico fuorilegge"?
Per un fumettista italiano, il "Texone" rappresenta sicuramente un traguardo. E, in un certo senso, è proprio questa la vera difficoltà della sua realizzazione: il senso di responsabilità che ne scaturisce, sapere che è una prova che sarebbe meglio non fallire... "Scendi in campo" con le gambe un po' contratte, ma poi ci si comincia a sciogliere e si entra "in partita". E allo­ra comincia il divertimento: ti immedesimi in quel ragazzo (il giovane Tex del racconto) un po' spavaldo, cerchi di immaginare come ti muoveresti nei suoi panni, le espres­sioni che faresti al posto suo. E pensi a come assestare il pugno definitivo nella scazzottata. Ecco, in studio può capitare di mimare le pose di uno scontro, di come cavi il tappo di una bottiglia con i denti o pensi a come accenderebbe una sigaretta Giuliano Gemma, il Tex cinematografico.

Tradizionalmente, Aquila della Notte è una figura granitica, indistruttibile, quasi sovrumana. Qua e là, si direbbe che lei abbia voluto dargli un tocco di autoironica leggerezza... È un'impressione sbagliata?
L'impressione è giustissima, ma questo non si deve solo a me. Anzi, principalmente è stata un'idea di Mauro Boselli a portare a questo risultato: "Facciamo un giovane Tex un po' spavaldo e scanzonato", è quanto era scritto nel copione. Ci volevano le giuste situazioni, che puntualmente si sono presentate nel corso della storia.





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