OFELIA, LA VOCE FEMMINILE DI UNA GENERAZIONE DISINCANTATA
Titolo: Ofelia 1
Autore: Julieta Arroquy
001 Edizioni
Collana. Humor
Traduttore: Giliola Viglietti
Pagine: 96 | Brossura con alette
Formato: 17x24 | colore
ISBN: 9788899086954
Prezzo di copertina: 12 euro
data di uscita: 5 aprile 2018
Con un tratto semplice e immediato prende vita Ofelia, il più grande
successo a fumetti argentino dopo Mafalda
e Maitena. Ofelia è una donna
intrappolata nel corpo di una ragazza che riflette sulla vita, sulle relazioni
con gli uomini, i canoni della bellezza attuale, la violenza di genere, le
nuove tecnologie e la solitudine dell’essere. Ofelia nasce sul
web e diventa virale grazie a Facebook e Instagram. Ha migliaia
di fan in tutto il mondo. E’ drammatica, analitica, esagerata, sensibile e
innocente. Si arrabbia poco, ma si arrabbia. Trova le risposte alle domande che
si fanno le donne, anche se in realtà quelle risposte sono sempre state dentro
di loro.
Con Ofelia l’artista Julieta Arroquy, che comincia a
disegnare all’età di 32 anni, riflette sull’universo femminile, visto attraverso
i suoi luoghi comuni, e diventa una voce fresca che analizza con licenza estetica
il disincanto di una generazione, le cronache dell’indifferenza, in amore e in
altri mondi.
Con i
suoi commenti rinfrescanti sui conflitti delle giovani donne nell'era delle
e-mail, dei messaggi di testo e di Facebook, Ofelia è la nuova eroina del fumetto. In nove piccole immagini per
pagina (che a volte diventano una, come una sorta di “cartoline”) ci racconta
tutta una storia: che sia l'insensibilità, l'autostima o i modi imponderabili
della vita, Ofelia ci sorprenderà e
ci farà ridere con i suoi veri dilemmi esistenziali e la sua audace visione di
se stessa e del mondo attorno a lei.
DICHIARAZIONI DI JULIETA ARROQUY
Sul suo personaggio…
Chi è Ofelia? Questa domanda è sempre difficile, il
tempo passa e ogni volta trovo più difficile definirlo perché Ofelia sta cambiando.
Oggi non è la stessa dell'inizio, si evolve con me. Posso dire che è una donna
che sembra graficamente una ragazza, e si preoccupa dei problemi umani, dei
legami e della dialettica tra uomini e donne. È sensibile, analitica,
esagerata, innocente. Le convenzioni sociali e le etichette la infastidiscono,
si preoccupa della mancanza di empatia e della trasformazione in un’epoca in
cui i collegamenti sono mediati dalla tecnologia. È abbastanza sveglia, penso.
Ha il corpo di una ragazza ma pensa come una donna, e si arrabbia un po', ma si
arrabbia. Cerca risposte alle sue domande, anche se poi quelle risposte le
ritrova dentro se stessa. Perché in Ofelia è il dialogo interiore che diventa
protagonista. Questo mi consente un altro livello di analisi per parlare, ad
esempio, dell'esistenza o meno di Dio, del legame tra padre e figlia, della
sessualità, della tratta di esseri umani e della violenza di genere. Aspiro a
scappare dal luogo delle mie ferite e a cercare di capire l'incomprensione, che
considero uno dei problemi più grandi della mia generazione. Per le mie storie
uso come materia prima i discorsi con gli amici e le coppie, letture, testi,
film e persino passaggi della Bibbia.
Sulle relazioni e sugli uomini: disegnare come atto
terapeutico…
Quando non abbiamo un partner, sembrerebbe che
qualcosa non va. Questo atteggiamento è ridicolo e completamente culturale. Ho lavorato come giornalista ma la mia
carriera, a un certo punto, è andata sottosopra. A trentadue anni, e dopo una
breve relazione che non si è chiusa nel modo migliore, il disegno ha funzionato
per me come una catarsi. Era come il vomito di una tristezza che si trasformava
in professione. Tutti quei discorsi tra donne, i problemi emotivi che sono più
che altro nevrosi, l’abbandono, il fatto che ti lasciano, che ti trattano come
un pezzo di carne sono confluiti nel mio lavoro di disegnatrice.
Gli uomini sono più isterici e fobici di noi donne. E
noi dobbiamo essere qualcosa di più del maschio che si fa strada sulla pista da
bowling e sceglie te. Per me 40 anni sono i nuovi 30, ma abbiamo ancora così
tanto da fare, siamo quasi alla pari e gli uomini devono imparare ad essere
molto più che semplici fornitori biologici.
Sulla sua generazione...
Penso che i nostri problemi siano in parte legati ai
nostri primi anni di genitorialità, che sono stati attraversati dalla
dittatura. Ci siamo attorcigliati e ora abbiamo dubbi su dove andare, cosa
fare: faccio la freelance o lavoro in azienda? Vado in campagna o rimango ad
abitare in città? La mia è una generazione che si spaventa e si preoccupa.
Su Mafalda di Quino…
Curiosamente, i miei genitori non mi hanno mai
comprato Mafalda. L'ho letto a casa dei miei cugini, ed è lì che l'ho scoperta.
Avevo otto o nove anni e non capivo del tutto il suo umorismo o perché la sua
tartaruga si chiamasse Burocrazia. Sono tornata a rileggerlo ed è stato
meraviglioso. Ho sviluppato una grande ammirazione per Quino, non solo per le
strisce di Mafalda, ma per i suoi altri libri di umorismo grafico. Libri dove
ha affrontato temi come il potere e la Chiesa cattolica con grande senso
dell’umorismo. Non so quello che potrebbe accadere a Ofelia tra cinquant’anni: credo,
tuttavia, che finché i suoi libri continueranno a circolare, c'è speranza che se
la ricorderanno. Ofelia si dice figlia del suo tempo, quindi le battute legate
ai social network o alle emozioni potrebbero non funzionare tra mezzo secolo.
Penso, invece, che le battute di Quino funzionino tuttora, perché le sue
critiche alla disuguaglianza sociale, all'imperialismo o all'educazione continuano
ad essere ancora valide.
L’AUTRICE
Julieta Arroquy è nata a Bahía Blanca
nel 1974 e vive a Buenos Aires.
Ha compiuto studi sui media, poi ha lavorato come giornalista per diverse
stazioni radio e agenzie. Per un "incidente del destino" è diventata
una vignettista per la rivista Ohlalá.
Ha anche creato la sua collezione di borse e pantofole dipinte. Nel 2011, ha
inventato Ofelia e ha iniziato
a pubblicare i suoi fumetti su diverse riviste internazionali. Ofelia ha ottenuto più di 100.000 “mi
piace” su Facebook e la sua autrice è entrata a far parte della schiera dei grandi autori umoristici
argentini (Quino, Liniers e Maitena).
Sito web:
www.001edizioni.com
Commenti